Aprire un mercatino dell’usato: perché e come farlo

Aprire un mercatino dell’usato: perché e come farlo

Mai come in questo periodo l’idea di acquistare e vendere vestiti usati (ma anche oggettistica e tanto altro) sta diventando popolare. I motivi dietro questo improvviso ritorno alla ribalta possono essere molteplici, secondo gli esperti. Quello che è certo, è che la pandemia da Covid-19 ha giocato un ruolo fondamentale in questa svolta. Se prima infatti eravamo “liberi” di gironzolare per i negozi di abbigliamento tradizionali, ora, confinati in casa, la questione diventa meno semplice. Se da una parte infatti il commercio online ha visto un vertiginoso incremento delle vendite, possiamo dire lo stesso di quello tra privati. Ora che, però, le riaperture si fanno più vicine, perché non pensare a come sarebbe aprire un mercatino dell’usato?

I lati positivi di questo trend sempre più in crescita sono molti. Innanzitutto, acquistare e vendere vestiti, libri, giochi, mobili e oggettistica varia usata fa bene al pianeta. In una ottica di riciclo e di riuso, viene meno l’abitudine compulsiva di gettare via anche ciò che potrebbe essere semplicemente riparato. Meno consumo, meno rifiuti, meno danni all’ambiente che ci circonda. In secondo luogo, si tratta di una buona abitudine molto economica. Per quanto riguarda l’abbigliamento per bambini, per esempio, può costituire una occasione molto vantaggiosa. È risaputo che i bambini crescono velocemente, quindi perché spendere un capitale in abiti che utilizzeranno sì e no per qualche mese, quando se ne possono trovare degli usati in ottime condizioni? Questo discorso, ovviamente, si può applicare a qualsiasi ambito.

Per questi (e molti altri) motivi, sempre più persone valutano l’idea di aprire un mercartino dell’usato. Come detto, si tratta di un settore in forte crescita, anche grazie (ma non solo) a diverse app che forniscono più o meno lo stesso servizio. Dopotutto, abbiamo già un’idea di cosa possa significare un mercatino dell’usato e di quali sono i prodotti che potremmo trovare. Basta dare un’occhiata ad app come Vinted, ma anche allo stesso Marketplace messo a disposizione da Facebook. In quest’ultimo è possibile vendere pressoché qualsiasi cosa. Perché quindi non tentare di dare una forma fisica a questa idea?

Aprire un mercatino dell’usato: gli step

Da dove iniziare allora per aprire un mercatino dell’usato in modo efficiente? Ci sono diversi passi da prendere in considerazione prima di iniziare questa avventura, a partire dagli aspetti meramente tecnici. Quale settore intendete trattare? Questa è probabilmente la prima domanda da porvi. Per valutare la scelta dovrete senza ombra di dubbio dedicarvi a una piccola ricerca di mercato. In questo modo potrete individuare eventuali concorrenti nelle vicinanze e aggiustare il tiro.

Prima di aprire ogni tipo di attività è poi sempre buona prassi individuare un commercialista affidabile e con cui poter parlare apertamente. Questa sarà la figura professionale che vi guiderà nel corso di tutta la vostra attività. In secondo luogo, sarà opportuno individuare un luogo adatto in cui stabilire il vostro mercatino dell’usato. In base al tipo di merce che andrete a trattare avrete bisogno di più o meno spazio espositivo. Se questo spazio espositivo che avete scelto non è particolarmente ampio, quindi, dovrete pensare anche a un luogo da adibire esclusivamente a magazzino.

In un momento storico in cui il passaparola è stato quasi interamente sostituito dalle ricerche sul web, è impensabile non avere una buona base sui social. L’attività di promozione può iniziare addirittura prima dell’effettiva apertura del vostro mercatino. Il consiglio è quello di affidarsi a dei professionisti e a figure come quella del social media manager che sia esperto in marketing. In questo modo inizierete a destare l’attenzione e la curiosità nei vostri futuri clienti.

Dal punto di vista squisitamente burocratico, l’iter da seguire è relativamente semplice. La vendita dell’usato si può distinguere in due tipi: compravendita e conto vendita. Nel primo caso, ovvero della compravendita, la vostra attività non si discosta molto dalla vendita al dettaglio tradizionale. Andrete ad acquistare le vostre merci da privati o fornitori e le rivenderete ai vostri clienti. Il vostro ruolo è quello del semplice intermediario. Nel caso del conto vendita, invece, saranno i “fornitori” a venire da voi. I privati vi porteranno la merce di cui intendono disfarsi e voi la metterete in vendita. Una volta venduto quanto preso in carico, dividerete i guadagni in percentuali prestabilite.

Bruno Milillo

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