Aziende più grandi d’Italia: quali sono le aziende italiane più prospere
Il mondo del lavoro si è evoluto in concomitanza con l’evoluzione della società moderna. Un tempo era molto più semplice trovare un lavoro e adattarsi ad esso, alle sue esigenze? Forse sì, forse no. Chi lo sa.
In ogni caso il made in Italy si è sempre fatto trovare pronto in termini di efficienza e di affidabilità nella tenuta e nella garanzia dei propri prodotti, della propria materia prima.
L’Italia è una di quelle nazioni che ha esportato nel mondo esempi veri ed emblematici di come si fa azienda, di come una certa azienda X può diventare una multinazionale o comunque un punto di riferimento a livello mondiale sotto questo punto di vista.
E di esempi ne abbiamo a bizzeffe. Per chi conosce il mondo del lavoro nel suo complesso, riscontrare quali sono le aziende più grandi in assoluto nel territorio italiano non sarà poi così difficile, anzi. Bene o male si sanno chi sono, anche se magari non si ha una certa esperienza in ambito lavorativo, ma basta avere una visione d’insieme più ampia e il dado è tratto.
Quali sono le aziende italiane più redditizie
Tra le aziende italiane più ricche e redditizie ci sono soprattutto imprese come la Exor, Intesa San Paolo, Enel, Ferrari, Unicredit, etc., il cui trend di crescita non sembra avere una sostanziale flessione. Mentre le piccole-medio imprese subiscono un certo assestamento economico dovuto alla crisi ulteriore in atto, esse continuano a prosperare.
Eppure il Corona Virus ha messo a dura prova le capacità di aggiornamento e di adattamento di determinate aziende al contesto economico in regressione, ma sembra tutti questi grossi colossi non ne abbiano risentito in alcun modo.
I numeri e i risultati economici prodotti continuano ad essere gli stessi, tra ricapitalizzazioni e nuove risorse sul mercato. L’impatto finanziario, in relazione al periodo che stiamo vivendo, è di quelli tutto sommato dignitosi, per usare un’espressione popolare.
Le imprese più prospere regione per regione
L’Italia è una nazione piuttosto disomogenea sul piano delle imprese, più o meno grandi, presenti sul territorio. Il nord, naturalmente, risulta avere un numero di imprese più redditizie tendenzialmente maggiori, concentrate soprattutto tra Lombardia Veneto ed Emilia Romagna. Si supera abbondantemente la quota 100 per ognuna di queste regioni.
Al centro la soglia comincia ad assottigliarsi già considerevolmente tra Toscana e Marche, che si dividono molto meno di 100 unità di imprese. Non parliamo del Sud Italia: la Campania ha il numero maggiore sotto questo punto di vista, ma a stento arriva alle 30 unità. Le altre, tra Puglia, Calabria, Sicilia e quant’altro, raggiungono a fatica le 20/25 unità di imprese.
Un quadro che conferma la tendenza secondo la quale c’è una rappresentazione gerarchica delle aziende leader sotto tutti i punti di vista. Il nord più “virtuoso” del sud sotto questo punto di vista.
I fatturati per un’azienda sono tutto. L’unica cosa che conta in certi casi. In attesa di una migliore distribuzione lavorativa in Italia, la si attende una anche sotto il piano aziendale per una redistribuzione dei profitti possibilmente più allargata del solito.