Danze caraibiche, da ballo sociale a sport da competizione

Danze caraibiche, da ballo sociale a sport da competizione

La tradizione delle danze caraibiche si perde nella notte dei tempi. Bisogna tornare indietro di alcuni secoli, quando a Cuba furono deportati i primi schiavi dall’Africa. Questo incontro diede vita a una fusione di culture e tradizioni che erano totalmente diverse tra loro. Il risultato, fu una nuova cultura, più ricca sotto tutti i fronti, in particolare quello delle danze.

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Danze caraibiche, tra sacro e profano

I balli della tradizione caraibica sono fortemente legati alla fera religiosa. Nascono a partire da quello che è il lavoro quotidiano, come quello dei campi e, mediante la danza, si rendeva omaggio alle divinità.

I movimenti del corpo sono un’invocazione al dio per ottenere benefici. Un esempio è l’invocazione del cielo e della terra, al fine di ottenere un buon raccolto. Quando ci si sposava, invece, mediante le danze si propiziava l’intervento del dio amore, affinché la coppia potesse essere sempre felice, in salute e potesse procreare.

Ogni atto, ogni gestualità della giornata aveva comunque un aspetto connesso con la religiosità, come per esempio durante le danze per la divinità del mare, quando tutti indossavano abiti color azzurro. Abiti bianchi e rossi erano previsti per ingraziarsi i favori del dio del tuono, protettore della sessualità, a cui si attribuiscono tutti i movimenti della cintura pelvica, affinché colpita dai lampi, potesse assumere più energia e virilità.

Dopo l’arrivo della borghesia americana a Cuba, le danze caraibiche assunsero connotati e significati differenti. I ricchi borghesi americani avevano l’accesso esclusivo alle sale da ballo, per cui gli indigeni dovevano ritrovarsi altrove.

Con le loro danze sbeffeggiavano i borghesi. Questo genere venne chiamato danzòn. Questo era un ballo lento e si ballava sul posto, un po’ come il nostro ballo del mattone.

Il danzonete, invece, segna un cambiamento: più fluido e morbido, segue un ritmo meno lento.

Tutti i balli caraibici sono una costante comunicazione tra i due ballerini, è un continuo cercarsi, ammiccare, sedurre.

Come mai piacciono i balli caraibici

I balli caraibici sono prima di tutto una forma d’espressione. Chi pratica questo tipo di danze si mette alla prova, esalta la propria sensualità. Il corpo in movimento segna forme, comunica. In poche parole ci si sente bene.

Ovviamente non solo per quanto riguarda l’aspetto formale, di mero divertimento, danzare fa bene anche al corpo, prova ne sia che col tempo i balli caraibici siano diventati un vero e proprio sport con tanto di gare e competizioni.

Si nota, infatti, di una vera e propria evoluzione a livello tecnico per cui occorre un’accurata preparazione tecnica e atletica. Le evoluzioni più importanti si riscontrano nei due generi della bachata e della salsa portoricana. In entrambe le danze si notano elementi di acrobatica, oltre che di danza.

Cosa fare se si vuole gareggiare

Per chi vive in Campania ci si può rivolgere a una scuola di ballo a Napoli, dove il maestro di ballo potrà impartire tutti gli insegnamenti necessari.

Ovviamente anche chi comincia da zero può frequentare una scuola di danza. Ci sono, infatti, corsi per principiante dove vengono insegnate le basi di queste meravigliose danze, con un approccio empatico e finalizzato all’apprendimento, distinguendo chi vorrà praticarlo in modo amatoriale e chi, invece, vorrà fare di queste meravigliose danze una disciplina da competizione.

Ovviamente ci si deve rivolgere a maestri professionisti qualificati, in quest’ambito è importante non improvvisare perché può essere rischioso. Un bravo insegnante, invece, riconosce i limiti e la preparazione dei propri discenti e può decidere quali strategie siano più idonee a seconda del tipo di fisicità, età e modalità di apprendimento.

Ballare fa bene al corpo, fa bene all’anima e può portare a grandi soddisfazioni se si partecipa a delle competizioni.

Bruno Milillo

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