Il business delle uova di Pasqua prima, durante e dopo il Covid

Il business delle uova di Pasqua prima, durante e dopo il Covid

L’arrivo delle festività fa sempre piacere alle persone. La frenesia del momento coinvolge l’acquisto del momento. Se a Natale ciò che si corre a comprare sono i regali , a Pasqua sono certamente le uova di Pasqua, quelle da regalare non solo ai bambini ma anche ai ragazzi oa chi è interessato a mangiare qualcosa di goloso ea ricavare un oggetto da collezione. Perché le uova di Pasqua sono un business studiato sotto ogni aspetto per soddisfare il bisogno di qualsiasi target di consumatore. Qualità, scelta, personalizzazione, sorpresa e persino estetica sono soddisfatte quando si parla di uova di Pasqua. E un business è certamente la vendita annuale delle uova di Pasqua. In tempi pre-pandemia ovvero nel 2019, il business delle uova di Pasqua si stimava sui 250 milioni di euro, in aumento rispetto ai 230 milioni di euro stimati nel 2018 con un consumo di 15 milioni di uova di cioccolato. Un terzo di queste erano di produzione artigianale per un costo medio di 15 euro. Certo ai consumatori non era però piaciuto, negli utlimi anni, dei prezzi di questi prodotti dolciari, più costosi rispetto al resto dell’anno con rincari addirittura fino al + 400%. Persino in borsa salirono le quotazioni del cacao, stabili il resto dell’anno, in vista dell’aumento di produzione nel periodo delle festività pasquali. Pasqua è certamente il periodo dell’anno in cui in Italia la vendita del cioccolato sale vertiginosamente.Accanto alle uova di cioccolato però, da diversi anni sono imposte sul mercato le uova prodotte esclusivamente come contenitori di giocattoli quindi non come prodotti dolciari. Questi oggetti hanno fatto incrementare i fatturati di mesi come marzo e aprile delle case produttrici di giocattoli e sono un segmento di business molto importante. Ma cosa è successo in tempi di Covid e cosa si prevede quest’anno sul fronte del business periodico inerente il commercio delle uova di Pasqua?

I tempi di Covid

Il 2020 ha visto tutti gli italiani costretti a casa per la pandemia e impossibilitati a recarsi alla caccia annuale alle uova di Pasqua presso i punti vendita più forniti. La grave emergenza sanitaria ha sconvolto e colpito tutto il mondo all’improvviso cambiando le regole di vita di ognuno di noi. I dati del tempo hanno parlato di perdite fino a 600 milioni di euro per il business pasquale, tamponato fortunatamente dall’e-commerce . Il mercato online è stato di aiuto ai produttori di uova di pasqua nello smaltire una parte di prodotto già pronto in magazzino. Colossi come Amazon hanno fatto da padrone del business. Certamente però non sono mancate le speculazioni, con un aumento esorbitante dei prezzi delle uova di pasqua vendute online. La pandemia ha imposto la limitazione degli spostamenti ma anche la conseguente riconsiderazione degli acquisti tra beni primari e beni non necessari. Ma certamente per gli italiani l’uovo di Pasqua non è passato in secondo piano. Piuttosto il crollo è stato per i prodotti artigianali. Lo scorso anno 2020 a Pasqua sono crollate del 50% le vendite dei prodotti artigianali a causa delle restrizioni e delle chiusure imposte alle pasticcerie per l’emergenza sanitaria.

Il 2021

Cosa si prevede quest’anno 2021 per il business delle uova di Pasqua? Sicuramente una risalita rispetto alle perdite dello scorso 2020. In primo luogo grazie all’allentamento delle restrizioni rispetto all’emergenza improvvisa dell’anno precedente e in secondo luogo grazie alle tempistiche che hanno permesso ai produttori di uova pasquali di organizzarsi con l’e-commerce. La stessa cosa vale per le catene della grande distribuzione, preparate su ogni fronte a non farsi sfuggire gli introiti delle feste pasquali.

Bruno Milillo

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