Oro usato, come funziona e a cosa si deve stare attenti
Per i più svariati motivi, molta gente si ritrova a dover vendere i propri gioielli e l’oro, ma come funziona questo servizio? Quali sono le cose da sapere per non compiere infrazioni? E soprattutto, a cosa si deve stare attenti? Purtroppo in questo settore è facile cadere vittime di raggiri, per questo è bene sapere tutto nel dettaglio da principio riguardo alle modalità di vendita dell’oro usato.
Oro usato quali documenti servono
L’errore che molte persone fanno è quello di pensare che portando il proprio oro presso un negozio abilitato all’acquisto, potranno andare via con il contante senza alcun problema. Ovviamente non è così, per vendere l’oro usato occorre sapere cosa dice la normativa e quali documenti sono necessari.
Innanzitutto bisogna recarsi al negozio di quotazione oro, valutazione oro, ritiro oro usato, compro oro, acquisto oro usato con una carta d’identità valida e codice fiscale che normalmente servono per indicare il venditore e appurare che sia maggiorenne. Inoltre i dati verranno registrati, assieme a quelli dei beni venduti, in modo da evitare eventuali usi illeciti.
Come funziona la vendita
Una volta che i beni sono stati venduti al negozio devono essere trattenuti li per 10 giorni. Così vuole la normativa affinché le autorità possano fare tutti i controlli necessari. In realtà il fermo è molto utile anche per il venditore stesso che nel frattempo può anche cambiare idea e richiedere indietro quanto venduto. Se ne deduce quindi che il venditore può anche ripensarci.
Quando si porta l’oro usato o comunque i beni in generale, questi vengono pesati. In base al peso viene fatta un’offerta. La quotazione dell’oro cambia nel tempo, quindi prima di vendere è doveroso informarsi su quale sia in quel determinato momento. Tutto questo va riferito ai metalli preziosi, se invece si parla di pietre preziose, il discorso cambia perché la valutazione viene fatta in base al taglio e alla purezza.
Per la valutazione dei beni non si paga. Attenzione, però, c’è una soglia massima di pagamento in contanti, ovvero, dal 2017 possono essere effettuati al di sotto dei 499 euro, se i beni che vengono venduti superano questo importo, non si potrà ricevere denaro in contante, bensì assegni bancari o bonifici. La buona notizia è che non si applica IVA perché si tratta di una vendita tra privati.
Vediamo di fare un esempio pratico. Se si vuole vendere un bene che viene valutato 900 euro, in contanti si possono ritirare al massimo 499 euro, la rimanenza dovrà essere pagata tramite assegno o bonifico. Chiariamo anche che non si tratta di un limite giornaliero, ma di un limite settimanale.
Chi non rispetta questo limite viola la norma antiriciclaggio, ed è un reato.
Quali doveri ha il compratore di oro
Come prima cosa, già che ne stiamo parlando, non deve pagare più della cifra prevista dalla normativa in contanti. Ovviamente, deve rilasciare una ricevuta del bonifico o il numero dell’assegno deve essere segnato sulla ricevuta d’acquisto.
Quest’ultima deve contenere i dati personali del cliente, la descrizione dei beni, quindi caratura, peso e valutazione, deve indicare il metodo di pagamento e la quotazione in borsa dell’oro o dell’argento al momento della vendita. Inoltre va riportata la data e l’ora e, ovviamente, l’informativa sulla privacy.
Oggi come oggi è di fondamentale importanza rivolgersi a dei professionisti seri, come Gioiello Sicuro, esperti nel gioiello rigenerato. Nei punti vendita si possono trovare eccezionali occasioni con sconti fino al 50%.
I gioielli rigenerati sono tutti garantiti e Certificati, quindi per chi acquista è una vera garanzia di sicurezza.
Il vantaggio, però, è anche per chi vende oro, perché i gioielli non vengono ritirati per essere fusi in lingotti ed essere reimmessi sul mercato, bensì vengono rigenerati e venduti integri, in questo modo non vi sono ulteriori costi per l’acquirente che può pagare a un prezzo decisamente più vantaggioso.