Aprire una scuola privata: cosa sapere

Aprire una scuola privata: cosa sapere

Non tutti lo sanno, ma il settore delle formazione è in continua crescita. Dato il numero di studenti in Italia, è ragionevole concludere che il trend positivo sarà confermato per i prossimi anni. Per questo motivo, molti imprenditori si chiedono se non sia il caso di trovare il modo di approfittare di questa tendenza. In realtà, un metodo esiste e consta nell’aprire una scuola. Può sembrare qualcosa di difficile e molto burocratico. Comunque, una volta individuati i passi da compiere, aprire una scuola privata non è più complicato di aprire un’altra attività. In questo articolo, vedremo qual è il corretto iter da seguire per realizzare questo progetto.

Requisiti per aprire una scuola privata: ecco quali sono

Aprire una scuola privata può essere un ottimo investimento. Basti pensare ai guadagni che possono derivare dalle rette versate dagli studenti. Soprattutto in quanto una scuola può tranquillamente accogliere centinaia di studenti.

Comunque, ci sono dei requisiti precisi da rispettare; i primi e più semplici sono:

  • età superiore ai 30 anni;
  • cittadinanza italiana;
  • conseguimento di un diploma di scuola superiore.

Se si soddisfano tutte queste richieste, è possibile scegliere un locale in cui situare la propria scuola privata. Una volta trovato l’ambiente corretto e adatto a questo scopo, occorrono:

  • un sopralluogo di un incaricato ASL perché si attesti l’idoneità dei locali e il rispetto delle norme di sicurezza e igiene;
  • un’istanza presentata alla Direzione Didattica competente, affinché si attesti che l’istituto nascente sia una scuola e di che ordine e grado. Per gli asili, l’istanza va presentata al Comune.

Una scuola può essere anche “paritaria”, cioè equiparabile in tutto e per tutto ad una scuola statale. Serve un’attestazione in grado di certificare questa equità. Tale attestazione viene consegnata dopo una domanda, che si effettua al Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico della Regione di competenza. Leggi tanti altri articoli simili su ecodellalombardia.com

Aprire una scuola privata: questione di business

Aprire una scuola privata può essere redditizio. Per questo, è possibile considerare questa attività come un business. Dal momento che la stessa legge ritiene che l’apertura di una scuola sia un business, ci sono altri oneri a cui è obbligatorio sottoporsi. In particolare, qualunque sia la tipologia di scuola privata che si intende aprire è necessario che l’imprenditore apra una Partita Iva, scelga il regime fiscale e la forma societaria della sua attività. Inoltre, deve iscriversi al Registro delle Imprese, aprire le posizioni INPS ed INAIL fondamentali per assumere del personale. Occorre, infine, che l’imprenditore dia comunicazione di avvio attività al Comune e richieda il permesso per affiggere l’insegna esterna.

Poiché , dunque, aprire una scuola privata è un business è necessario fare anche delle azioni di stampo pubblicitario. Altrimenti, gli studenti non si iscriveranno al nostro Istituto. Tra le forme più gettonate di pubblicità ci sono i cartelloni, da appendere alle fermate degli autobus e nei luoghi preposti. Tuttavia, questi non sono l’unica strategia da adottare. Anzi, spesso capita che i cartelloni si rovinino o subiscano degli atti vandalici. In questi casi, i soldi spesi per i cartelloni sono stati assolutamente buttati.

Per evitare di perdere denaro, è bene adottare altri tipi di pubblicità. Tra questi incoraggiamo particolarmente le interviste e i guest post nei siti Internet. Inoltre, un metodo sempre più adottato e molto efficace è quello della realizzazione di video. I video, ovviamente video professionali e non amatoriali, sono utilissimi. In aggiunta, i video sono molto più incisivi e permettono di mostrare davvero la propria scuola, la sue bellezza e le sue attrezzature. Utile è anche intervistare degli studenti o delle personalità importanti relative al mondo scolastico.

Se vuoi conoscere più dettagli relativi ai video marketing, puoi leggere il nostro articolo correlato.

Bruno Milillo

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